ROLLY MARCHI, UN FAN SPECIALE
Rolly Marchi, un fan speciale della collezione “I am bambù“, creato anche per sciatori come lui, grazie alle proprietà termiche del tessuto. Da notare che il primo ordine lo fornii nel 2010 ad un centro yoga di Maui, dove le temperature sono tropicali. Ma grazie alle proprietà termiche del mio tessuto, i capi realizzati possono essere indossati anche a temperature rigide. Così creai una collezione di intimo in tessuto di bambù felpato da indossare per praticare sport invernali o semplicemente per coccolare caldamente la propria pelle. Io uso quei capi non solo a sciare ma anche in città nelle giornate particolarmente umide e fredde (e la mia cervicale ringrazia!).
Bene, uno dei primi negozi che credettero al mio progetto imprenditoriale è a Cortina d’Ampezzo. Il direttore Danilo si convinse del prodotto (così mi confessò) usando il capo che gli avevo dato da provare per vari giorni di seguito. Evitò di lavarlo, lo appallottolò e buttò per terra la sera senza pietà. Ne rimase entusiasta non solo per le qualità termiche e la “tenuta” ma anche per il potere anti-odore. Non parliamo, poi, del comfort provato sulla pelle. Così divenne il mio migliore retail seller.
A Cortina aveva casa Rolly Marchi, amico di famiglia e “papà dello sci”. A lui si deve il trofeo Topolino grazie alla personale amicizia con Walt Disney (da notare il maglione rosso con la T). Quando gli raccontai ciò che stavo combinando, mi fece una meravigliosa sorpresa. Il ponte dell’Immacolata mi venne a trovare in negozio a Cortina, dove il direttore mi aveva chiesto di spiegare ai suoi clienti i miei capi. Per Danilo, il mio prodotto era un’alternativa naturale alla lana in quanto anallergico. Ma anche un’opportunità di proporre un’alternativa ecologica e naturale alla miriade di prodotti sintetici, che almeno allora andavano di moda.
Dunque, nel bel mezzo di un pomeriggio, in cui in negozio si stavano riversando i turisti dopo essersi saziati delle prime sciate della stagione, appare Rolly. Con il suo portamento distinto e sicuro ma soprattutto con un sorriso curioso e “paterno” era venuto a darmi il suo sostegno. In quel momento mi sentii onorata di tale attenzione e lo accolsi con orgoglio nel “mio corner”. In un negozio e in un paese alle prese con l’inizio di stagione frenetico, dove il sentimento non era contemplato, Rolly mi fece sentire a casa. Mi fece sentire bene nonostante fossi in un turbine professionale, che sentivo stridere con i miei principi di preferenza dell’essere all’avere. Perché I am bambù era la materializzazione di una sognatrice visionaria, che cercava di proporre un prodotto concepito per coccolare il cliente e non per fregarlo. E mi chiedevo quanti se ne stessero accorgendo. La risposta venne il giorno dopo, quando alcuni clienti tornarono per comprare altri capi per sé e per regalarli a Natale.
Mi piace pensare che quel Natale di parecchi anni fa I am bambù ha coccolato i cuori e non solo la pelle di qualcuno, che anche solo per un attimo ha potuto così percorrere il sentiero magico della mia foresta di bambù.
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