I am Angela MariaCONCERTO DI CAPODANNO (Vienna vs Venezia)
concerto di capodanno

Concerto di Capodanno e non penso a quello a Times Square con Lady Gaga. Almeno non nella prima posizione di un immaginario top ten di capodanni in musica. Già, perché – non me ne vogliano gli amanti della musica pop – il Concerto di Capodanno con la C maiuscola per me rimane quello di Vienna. Anzi, dopo l’esperienza di quest’anno, aggiungerei e forse sostituirei quello di Venezia alla Fenice.

Il mio “prima pandemia” è stato delimitato dal Concerto di Capodanno del 2020 a Vienna, poco prima della “chiusura” del mondo. Il post pandemia (speriamo definitivo) è stato celebrato quest’anno con il Concerto di Capodanno alla Fenice. Lo so, sono fortunella e per questo voglio condividere le emozioni provate.

Vienna, capitale della cultura mitteleuropea (che piaccia o no). Città resa metropoli mondiale dall’Esposizione Universale del 1873. Vienna, un passato, presente e futuro che non può essere ignorato (nel bene e nel male). Luogo d’incontro di culture e popolazioni che ancora oggi animano i cuori di chi ha nel suo DNA una visione globale dell’umanità.

Vienna, città della musica ed eredità di famosi compositori, che vive ancora nell’anima dei viennesi. Wiener Philharmoniker, animati dalle bacchette del Maestro Andris Nelsons per il Concerto di Capodanno 2020 di Vienna. Musica lussuosa e genialmente composta per infondere un senso di ordine e spensieratezza dei tempi burrascosi del tempo. La Goldener Saal perfetta cornice dorata per ospitare da tutto il mondo esseri viventi diversamente umani con la comune passione per valzer, polca e marce. Come si può non emozionarsi alle note di An der shönen blauen Donau o della Radetzky-Marsch che invitano a librare l’animo nel fluttuare del “bello” universale?

Un “bello” reso armonioso e accogliente dalle note del programma proposto dal Maestro Daniel Harding per il Concerto di Capodanno 2023 della Fenice a Venezia. La Sinfonia n.4 di Mendelssohn seguita da un’antologia di “hit” operistiche, che inneggiano all’italianità del programma, che però ospita anche spunti internazionali. Musica che suscita emozioni calde, avvolgenti ma anche incalzanti come la Venezia che c’è fuori. Il giovane tenore italo-britannico Freddie de Tommaso strappa applausi possenti ed impazienti di elogiare colui che la stampa dichiara essere una nuova stella. Le parole di “Nessun dorma!” vibrano tra i lampadari scintillanti che teneramente illuminano la scena. “Va, pensiero, sull’ali dorate” porta tutti noi in un’altra dimensione. Il “Guglielmo Tell” ridesta il vigore dei nostri cuori.

Sarà la forma ellittica più o meno rotondeggiante del teatro La Fenice, sarà la “passione” del pubblico principalmente italiano, a sorpresa questo Concerto mi ha scaldato il cuore. Il Concerto di Capodanno di Vienna aveva ammagliato la mia mente.

Come ricorda il coro de La Fenice ne “La Traviata”: “Godiam, la tazza e il cantico |le notti abbella e il riso; | in questo paradiso | ne scopra il nuovo dì.”

Buon nuovo giorno!

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Sed ut perspiciatis unde omnis das ist wirklich iste natus.