AM
Il quadro “AM” di Robert Bissell mi ha affascinata non solo per l’arte pittorica in sé ma anche per la sua storia. Quale? Ora te la riassumo.
Il pittore vive a San Francisco ed in una delle sue passeggiate nel bosco (ovviamente non in downtown) ha trovato un tronco con inciso le iniziali AM. Ha pensato “well, nel mondo ci deve essere per forza una AM…” ed ha deciso di popolare quella immagine con i suoi animali preferiti: l’immancabile orso e le farfalle leggiadre, che trasformano il plantigrado in un sognatore ad occhi aperti. Aggiungiamo che mio marito si chiama Bernhard (nome di origine germanica e anglosassone che significa “orso valoroso”) ed il quadro è finito nel nostro salotto.
Quell’AM inciso nel legno calamita la mia attenzione ogni volta che osservo il quadro. Provo ad immaginare la “vera” AM, perché è ovvio che non sono io. Rifletto sul mio “am”, che uso come firma da decenni, tanto che alcuni amici mi chiamano così. Come biasimarli considerata la lunghezza del mio nome?
Ma perché io sono io? Cosa è per me essere am?
Come dicevo nel post precedente, per Plauto nomen est omen. Nel mio caso devo fare i conti sia con Angela sia con Maria. In Angela riconosco la volontà viscerale di essere messaggera di valori che possano rendere la vita degna di essere vissuta. In Maria vedo la dimensione spirituale, che negli anni è diventata una ricerca anche laica della tendenza umana all’infinito. Da ciò, forse, nasce il conflitto quotidiano con la finitezza della condizione di essere vivente sul pianeta Terra.
Comunque, alla classica domanda di definirsi con un aggettivo risponderei “creativa”. La mia mente è in continua elaborazione di dati, stimoli, sentimenti e pensieri, perché raramente mi accontento e raramente non seguo la spinta di dare un’impronta personale a ciò che faccio. La creatività è alimentata da entusiasmo e da curiosità di conoscere. Ma non sempre ho il coraggio di sperimentare ed accettare il rischio del fallimento.
Di una cosa sono però certa. Come dice il mio segnalibro preferito (e comperato a San Francisco… coincidenza!?!) I may not be perfect but I’m always me.
am