I am Angela MariaHALEAKALA, BYE BYE
haleakala bye bye

Day#3

Oggi, caro Haleakala ti dirò bye bye. Sono ai piedi della parete che a precipizio conduce nel tuo grembo. Oggi la risalirò. Ultima razione di cibo e di acqua. Poi il mondo ne avrà in abbondanza, anzi in spreco.

Gli switchbacks mi condurranno di nuovo alla realtà che ho lasciato l’altro giorno, quando da sliding sands sono calata nel tuo regno di lava. Oggi camminerò in salita, il dislivello non è impossibile. Il cuore è leggero, il cratere ha risucchiato tutto il grigio dell’anima ripulendola con l’arcobaleno della serenità.

Eccomi pronta per la salita. Passo dopo passo, fisico e metafisico. La salita evidentemente è il mio destino. D’altra parte, sono donna di montagna, giusto? Cosa c’è da lamentarsi? E a dirla tutta sulle Dolomiti d’inverno con sci e pelli ai piedi di dislivello ne faccio molto di più. E d’estate i sentieri di montagna sono molto più impegnativi. Ma qui è il clima a fare la differenza, il clima tropicale di giorno si fa sentire anche a 3000 metri. Inoltre, qui sei tagliato fuori dal mondo, non ci sono file di esseri umani a camminare davanti e dietro di te. Non ci sono i rifugi ristrutturati con ogni comfort. Qui sei tu e la natura e lo zaino in spalla organizzato per farti vivere i giorni dichiarati al Parco.

Ebbene sì, quando si entra in questo Parco Nazionale ci si deve registrare e indicare pure la targa della macchina al parcheggio. In genere non possono entrare più di un tot di persone contemporaneamente e… almeno qui, ti chiedono pure di pulire le scarpe da trekking. Già per non inquinare la natura con qualche forma vivente che possa rovinare l’habitat naturale.

Comunque sia, eccomi sul sentiero del ritorno. Ogni tanto mi fermo ad ammirare il cratere che da questo versante è più scuro. Il cammino è roccioso come tanti se ne possono trovare in montagna. La lava talcata e d’arcobaleno qui non ci sono.

Più mi alzo in altitudine per raggiungere la sommità della circonferenza esterna del cratere, più la mente vaga in un medley di ricordi e progetti futuri. Sembra che i passi tengano il ritmo della mia vita presente, passata e futura. Rivedo la pantera nera sonnecchiosa di un sogno fatto mesi fa, mi appaiono nel cuore e negli occhi immagini passate e idee future. La mente annebbiata ed affaticata del giorno prima si acquieta.

Ecco arrivata al passaggio in cui, da una parte vedo la maestosità del cratere nella sua totalità e dall’altra l’infinità dell’oceano. Respiro profondamente e cerco di assorbire da ogni poro della pelle il vento che mi dona l’energia di Maui, di quest’isola figlia di un vulcano e dell’oceano.

Grazie Haleakala per avermi accompagnata benevolmente dal primo giorno. Alla prossima!

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